News 2020

12/2020

Gas serra, relazione UE evidenzia riduzione emissioni

A fronte della crescita del Pil, nel 2019 in Ue le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 3,7%, su base annua, mentre sono calate del 9,1 % le emissioni coperte dal sistema di scambio quote.

Lo riporta la relazione annuale sui progressi nell’azione per il clima in Ue approvata dalla Commissione il 30 novembre 2020. Nel testo, in cui per il 2019 si registra il disaccoppiamento tra le emissioni di gas serra e la crescita economica, si evidenzia che rispetto al 1990 nell’Ue a 27 le emissioni (comprese quelle del trasporto aereo internazionale) sono diminuite del 24% e che si è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo fissato dalle nazioni Unite del 20% entro il 2020. La riduzione delle emissioni coperte dal sistema di scambio di quote di emissione (Eu Ets) corrisponde invece a circa 152 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente (Mt CO2eq) rispetto al 2018. Il calo viene in particolare attribuito al settore energetico in cui le emissioni sono diminuite del 15% con il passaggio dal carbone alle fonti rinnovabili.

La relazione fa una stima per il 2020 in cui si dovrebbe registrare un calo delle emissioni senza precedenti. La crisi conseguente alla pandemia da Covid – 19, secondo l’Iea (Agenzia Internazionale per l’Energia), dovrebbe infatti far calare dell’8% le emissioni globali di CO2 e dell’11% quelle nell’Ue a 27 rispetto al 2019. Percentuali che potrebbero diminuire con la ripresa economica se la politica non dovesse indicare misure adeguate verso la transizione verde.

11/2020

Italia prima in Europa nel riciclo dei rifiuti

C’è un primato ecologico che l’Italia ha in Europa, e pochi conoscono. Il nostro Paese vive un ritardo cronico e da decenni fatica a puntare su vere politiche energetiche, però corre più veloce degli altri Stati, compresa Francia e Germania, sul riciclo dei rifiuti. A piazzarci al primo posto nella Ue è l’Eurostat: recuperiamo, noi ben più di altri, il 79% degli scarti prodotti, industriali e urbani. Il doppio rispetto alla media europea (39%) e a una certa distanza dai big: la Francia è al 56%, il Regno Unito al 50%, la Germania al 43%. Un ciclo virtuoso che comporta un risparmio potenziale di 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, e 63 milioni di tonnellate di CO2: in pratica, il 14,8% delle emissioni nocive per il clima.

I virtuosi del “legno”
La fotografia dell’Italia virtuosa è scattata dall’undicesimo rapporto “Greenitaly” di Fondazione Symbola e Unioncamere, che racconta anche le cifre di questi sforzi. “Il nostro Paese ha una situazione a macchia di leopardo sul riciclo urbano, con punte di assoluta eccellenza, come Milano, che insieme a Vienna è ai vertici europei della raccolta differenziata, e punte molto più basse al Sud – spiega Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola -. Ma il risultato veramente importante in termini di risparmio di CO2 e riutilizzo dei rifiuti l’ha ottenuto negli anni il ciclo produttivo industriale”. Perché? “Siamo poveri di materie prime – continua – abbiamo dovuto costruire filiere che sapevano stare al mondo. Queste eccellenze, insomma, non sono successi figli di un decreto governativo”.
Diamo qualche dato per capire come fa l’Italia a distinguersi in Europa. Per ogni kg di risorsa consumata, il nostro Paese genera 3,6 euro di Pil, contro una media europea di 2,3 e valori di 2,5 della Germania o di 2,9 della Francia. “La produttività è più elevata nel Regno Unito (3,9 €/kg), ma lì l’economia è meno manifatturiera e più legata alla finanza, dunque non paragonabile pienamente alla nostra”, spiega la ricerca. Insomma, sprechiamo meno e produciamo anche meno rifiuti degli altri: ciascun cittadino italiano consuma 8 tonnellate di materia l’anno, circa la metà di quel che viene utilizzato nelle altre maggiori economie dell’Unione (una per tutte, la Germania con il 14%). Tra i settori più virtuosi c’è l’industria italiana del “legno arredo”: il 93% dei pannelli truciolati prodotti in Italia è fatto di legno riciclato. Anche la nostra agricoltura è diventata nell’ultimo decennio progressivamente la più “green” d’Europa: dal 2011 abbiamo dato un taglio del 20% all’uso di pesticidi, mentre Francia e Germania vivono il trend opposto.

10/2020

L’Economia Circolare in Italia è legge: il D.Lgs. 116/2020
Recepimento delle Direttive Europee sui rifiuti e sugli imballaggi

Il 26 settembre 2020 è entrato in vigore il Decreto rifiuti che attua due delle quattro direttive europee contenute nel Pacchetto Economia Circolare.

Rifiuti Speciali e Rifiuti Urbani
La prima sostanziale trasformazione riguarda l’assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani quando essi sono “simili per natura e per composizione ai rifiuti domestici”. La Direttiva Europea su questo punto chiedeva, giustamente, che i rifiuti urbani e quelli industriali, quando sono simili, fossero considerati assimilabili al fine del conteggio generale del materiale riciclato.

Gestore pubblico o gestore privato?
Una diretta conseguenza del primo punto riguarda il conferimento dei rifiuti da parte delle utenze non domestiche. Il comma 2 bis del decreto ribadisce che le aziende non sono obbligate a scegliere il gestore pubblico per la gestione dei rifiuti da loro prodotti, ma dovranno solo comprovare di aver avviato i rifiuti al recupero tramite attestazione rilasciata, appunto, dal gestore scelto. In questo modo, le aziende che scelgono un operatore privato per la gestione dei propri rifiuti saranno detassate in proporzione a quanti rifiuti avviano al recupero tramite l’operatore scelto. Le aziende potranno comunque avvalersi degli operatori pubblici, ma in questo caso il comma 10 stabilisce un vincolo quinquennale: chi sceglie di conferire ad un operatore pubblico sarà vincolato per 5 anni a quell’operatore e non potrà “passare” ad un operatore non pubblico. Questo vincolo non è previsto invece, per chi si avvale di un operatore privato.

Tracciabilità
Il decreto parla ampiamente dei meccanismi di tracciabilità dei rifiuti e di fatto spiana la strada al nuovo registro elettronico dei rifiuti, il Rentri, che andrà definitivamente a sostituire il Sistri. Tale decreto stabilisce le modalità di compilazione dei registri di carico e scarico, riporta in maniera più estesa l’elenco dei soggetti obbligati ed esonerati, conferma le tempistiche delle annotazioni e modifica la tempistica per la conservazione dei formulari (art. 193 comma 4), che contiene anche la previsione della trasmissione della quarta copia mediante l’invio di PEC.

Rafforzamento del sistema della responsabilità estesa del produttore del bene
Infine, la Responsabilità estesa del produttore del bene, il cui acronimo è ERP, nasce dal principio secondo il quale l’inquinamento ha un costo che deve essere sostenuto dal soggetto che produce il bene inquinante. Questo approccio ha la finalità di stimolare l’internalizzazione dei costi del fine vita includendoli nel prezzo del prodotto ed incentivare i produttori, al momento della progettazione dei loro prodotti, a tenere conto in maggior misura della riciclabilità, della riutilizzabilità e della riparabilità. Questo principio veniva esposto a suo tempo nella direttiva europea n.98 del 2008 sui rifiuti e la direttiva europea 2018/851 (una delle quattro del Pacchetto Economia Circolare) lo rafforza, stabilendo che la responsabilità del produttore debba essere estesa anche ai beni durevoli. Secondo quest’ultima direttiva, i produttori possono finanziare ed eventualmente anche riorganizzare le filiere del recupero, per favorire la riduzione dei rifiuti e il riciclo dei materiali.

09/2020

Agenzia Ue per l’ambiente, migliorare informazione su bioplastiche

Secondo il report dell’Agenzia europea per l’ambiente diffuso il 27 agosto 2020 occorre migliorare l’informazione ai consumatori sul corretto smaltimento delle bioplastiche.

Il rapporto dell’Agenzia “Plastica biodegradabile e compostabile: sfide e opportunità” ha fornito una panoramica delle plastiche. I prodotti in plastica biodegradabili, compostabili e di origine biologica come borse della spesa, imballaggi o bicchieri sono sempre più promossi come soluzioni più ecologiche rispetto ai tradizionali prodotti in plastica per i consumatori. Ma quanto sono ecologici? Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente un’etichettatura più chiara e una migliore consapevolezza del pubblico miglioreranno il corretto smaltimento di queste plastiche in modo che non finiscano per fare più male che bene.

Se è vero che le plastiche biodegradabili e compostabili riducono il problema dell’inquinamento posto dalla plastica, tuttavia rimane il problema del corretto smaltimento e dell’informazione ai consumatori. Se tali plastiche possono offrire notevoli vantaggi ambientali, un miglioramento nel loro utilizzo e nello smaltimento aiuterebbero a rendere l’uso più efficace poiché è probabile che il mercato di tali prodotti crescerà negli anni a venire (al momento copre l’1%). Inoltre, in un’economia circolare, verso la quale l’Unione Europea sta lavorando attraverso il Green deal europeo, il prossimo passo è quello di riciclare tutte le materie plastiche.

08/2020

Buone Vacanze

07/2020

L’Italia è pronta a recepire il Pacchetto europeo per l’Economia Circolare

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenuto a “Green Deal per l’Italia”, maratona organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in streaming su Raiplay, ha annunciato che entro il mese di luglio i quattro schemi di decreti legislativi per recepire il pacchetto di direttive Ue sull’Economia Circolare, approvati in via preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 5 marzo, diventeranno norma dello Stato.
I decreti interverranno su quattro ambiti specifici: rifiuti di pile, di accumulatori e di apparecchiature elettriche ed elettroniche; veicoli fuori uso; discariche dei rifiuti; imballaggi e rifiuti di imballaggio.

Il ministro Costa ha anche precisato che il Fondo di coesione prevederà 4 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico e ha annunciato che “il taglio al 40% entro il 2030 del ‘cosiddetto’ fossile non è più in linea con l’ accordo di Parigi” per cui si potrà arrivare ad un taglio del 55%. Un aumento significativo se si considera che nel Pniec, Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, elaborato dai ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dei Trasporti l’obiettivo è del 37% circa.

Gli obiettivi delle direttive europee che l’Italia si avvia a recepire indicano il riciclo entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035) e la parallela riduzione dello smaltimento in discarica (fino ad un massimo del 10% entro il 2035). Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. I rifiuti tessili e i rifiuti pericolosi delle famiglie (come vernici, pesticidi, oli e solventi) dovranno essere raccolti separatamente dal 2025 e, sempre a partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio. Per quel che riguarda la discarica, il pacchetto Ue limita la quota di rifiuti urbani da smaltire a un massimo del 10% entro il 2035.

06/2020

MUD 2020, proroga al 30 giungo 2020

La legge 27/2020 di conversione del DL 18/2020 “Cura Italia” ha confermato la proroga al 30 giugno 2020 per la presentazione, da parte di gestori e produttori di rifiuti, del Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).

La legge 24 aprile 2020, n 27, ha infatti consolidato senza alcuna novità sostanziale l’articolo 113 del DL 17 marzo 2020, n. 18 (cd. “Cura Italia”), il quale, in considerazione dell’emergenza Coronavirus, ha prorogato di due mesi – dal 30 aprile al 30 giugno 2020 – il termine per la presentazione della comunicazione annuale prevista dalla legge 70/1994.

A tal fine, i soggetti obbligati dovranno utilizzare il modello allegato al DPCM 24 dicembre 2018 (Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2019), “confermato” per il 2020 dal MinAmbiente attraverso una comunicazione online pubblicata il 9 gennaio 2020.

Rimangono quindi immutate, rispetto al 2019, le informazioni che i produttori e i gestori di particolari rifiuti, nonché i produttori di alcuni beni, devono presentare annualmente alle Camere di commercio competenti il Modello unico di dichiarazione ambientale (cd. “MUD”), così come le modalità di trasmissione, le istruzioni per la compilazione del documento e gli oneri conseguenti (ad esempio i diritti di segreteria).

05/2020

Azioni per la messa in sicurezza di dipendenti e collaboratori

Gentili Partner,
per far fronte all’emergenza Covid-19 ed in ottemperanza dei provvedimenti assunti con i diversi D.P.C.M., i Protocolli di Sicurezza ed i D.G.R., la Perna Ecologia S.p.A. si è da subito attivata per mettere in campo tutte le azioni necessarie e utili a mettere in sicurezza i propri dipendenti e collaboratori, garantendo – nel contempo – la continuità lavorativa per i servizi essenziali a tutti la clientela.

Fin da subito, la Perna Ecologia S.p.A. ha sottoscritto un prodotto assicurativo capace di sostenere i propri dipendenti in caso di contagio da COVID-19.

È stato istituito un Comitato interno per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione per fronteggiare tutte le esigenze relative all’emergenza COVID-19, con il compito di definire le azioni da attuarsi in linea con le disposizioni governative e regionali, monitorare l’evolversi della situazione e supervisionare la corretta applicazione delle misure messe in atto.

Tutti i dipendenti e collaboratori della Perna Ecologia S.p.A. hanno mostrato il massimo impegno nel rispetto di tutte le indicazioni fornite per il contenimento della diffusione del contagio. Abbiamo fornito guanti, mascherine e prodotti sanificanti per prevenire qualsiasi contagio come da disposizioni del Governo Italiano, abbiamo agevolato ove possibile lo smart-working.

Al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza per la salvaguardia del personale presente nel ns. impianto di stoccaggio rifiuti, abbiamo istituito delle procedure d’ingresso, limitando al minimo gli accessi.

La Perna Ecologia S.p.A. vi assicura la propria disponibilità e la massima collaborazione al fine di garantire l’adempimento di tutti gli impegni lavorativi in essere e prossimi.

Sapremo tutti insieme, al termine di questa emergenza, ripartire con ancor maggiore slancio e determinazione.

#ANDRÀ TUTTO BENE

04/2020

Attività di servizio gestione rifiuti e bonifiche

Gent.mi partner,
la Perna Ecologia S.p.A. in riferimento al DPCM del 22 marzo 2020 comunica che rientra tra le aziende autorizzate a continuare la propria attività di gestione rifiuti e bonifiche.

In merito all’inquadramento delle attività di gestione dei rifiuti nell’ambito delle limitazione dovute all’emergenza COVID-19, si ricorda che l’art.177, comma 2 del D.Lgs. 152/06 prevede che “ La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse” per tutte le tipologie di rifiuti, sia urbani che speciali.
Inoltre, la raccolta e la gestione dei rifiuti, rappresenta un “servizio pubblico” che non potrà essere interrotto;
Pertanto, in seguito alle misure restrittive imposte dal DPCM del 9 marzo 2020 (nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del COVID-19 sull’intero territorio nazionale), vogliamo informarVi che i ns. uffici manterranno lo stato di operatività per qualsiasi necessità amministrativa e/o operativa.

Armiamoci di forza d’animo, pazienza e fiducia nelle Istituzioni scientifiche.
Prendiamoci cura di noi stessi ed egli altri attuando le direttive governative emanate.

03/2020

Coronavirus: indicazioni e comportamenti da seguire

Che cos’è
Il Coronavirus identificato a Wuhan, in Cina, per la prima volta alla fine del 2019 è un nuovo ceppo virale che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. È stato chiamato SARS-CoV-2 ed è la malattia respiratoria che provoca Covid-19.

Quali sono i sintomi?
Come altre malattie respiratorie, il nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie.

Cosa fare in caso di sintomi
Coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare. Per informazioni generali chiamare 1500, il numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute.

Si riporta, il decalogo diffuso dal Ministero della Salute

Dieci regole da seguire
1. Lavati spesso le mani con acqua e sapone o con gel a base alcolica.
2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
3. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani.
4. Copri bocca e naso con fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci. Se non hai un fazzoletto usa la piega del gomito.
5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici senza la prescrizione del medico.
6. Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
7. Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate.
8. I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi.
9. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
10. In caso di dubbi non recarti al pronto soccorso, chiama il tuo medico di famiglia e segui le sue indicazioni.

02/2020

Rifiuti: 200mila tir in viaggio dalle regioni senza impianti

Sono più di 200mila i camion, fra tir e «compattatori», necessari ogni anno per trasportare i rifiuti prodotti dalle regioni che non hanno abbastanza impianti per smaltirli, e che per questo motivo li destinano alle discariche o ai termovalorizzatori situati in altre regioni o all’estero. Lo riferisce il «Sole 24 Ore» che riporta i calcoli fatti dal centro studi di Ref Ricerche, i cui economisti hanno provato ad allineare questi veicoli in una fila immaginaria e hanno concluso che i camion formerebbero una colonna lunga 3.300 chilometri, quasi la distanza tra Reggio Calabria e Mosca.

Stando a quanto riferito dal Sole 24 Ore, che riporta analisi e dati del centro studi Ref Ricerche, la tassa sull’immondizia sale dove mancano i siti di trattamento Settore riciclo in allarme per il deficit d’impianti di rigenerazione. Lazio: 162 camion al giorno, 383 euro l’anno. Campania: 142 camion al dì, 447 euro. Sicilia: 78 camion di spazzatura, 382 euro l’anno.

Queste cifre, sottolinea il quotidiano economico nella sua inchiesta, «non sono numeri estratti a caso dalla ruota del lotto; il numero dei veicoli necessari a esportare l’immondizia e il costo della tassa rifiuti per le famiglie misurano gli effetti del «no» contro gli impianti per riciclare i residui rigenerabili e per smaltire i rifiuti. Sono il metro della sconfitta ambientale imposta dai politici e dai comitati nimby contro la costruzione di impianti ambientali».

I conti sono stati fatti dal centro studi Ref che in questi giorni ha raccolto i dati nel dossier `I rifiuti in movimento´ e nell’analisi `La responsabilità delle scelte: i fabbisogni impiantistici e il ruolo delle Regioni´, coordinati da Donato Berardi e Nicolò Valle.

01/2020

Trasformazione della Perna Ecologia in Società per Azioni

Gent.mi partner,
è con grande soddisfazione poterVi annunciare la trasformazione della Perna Ecologia in Società per Azioni. In 45 anni di storia la Perna Ecologia ha mantenuto la propria identità, con costante crescita organizzativa e tecnologica, ed oggi, nel 2020, è pronta ad affrontare le sfide del futuro con una struttura societaria solida ed adeguata alla richiesta del mercato.

L’impegno personale della famiglia Perna e dei suoi collaboratori ha permesso di raggiungere questo nuovo traguardo, che risulta indispensabile in un mondo in cui i concetti di sostenibilità, trasparenza, etica, partnership diventano elementi imprescindibili del business e della vita aziendale.

La trasformazione della Perna Ecologia in Società per Azioni,
• è accompagnata da un rafforzamento degli organi sociali e di controllo i cui componenti, di elevata esperienza e competenze, contribuiranno al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi prefissati;
• è la naturale evoluzione a seguito degli importanti risultati ottenuti dall’azienda, particolarmente negli ultimi anni della sua attività;
• è un importante passo per una vigorosa accelerazione del piano di sviluppo previsto per il prossimo triennio che porterà benefici a clienti e collaboratori, sia in termini di qualità del servizio che in termini di completezza, trasparenza e competitività delle soluzioni offerte in una logica di continuità nel metodo di lavoro e nei valori che da sempre contraddistinguono l’azienda.

Grati per il Vostro apporto continuiamo insieme a condividere il futuro nella nostra rinnovata veste societaria.

Paolino e Lucia Perna