News 2023

12/2023

12/2023

Attività economiche ‘’sostenibili’’, i criteri Ue per identificarle

Approvati con regolamento 2023/2486/Ue i criteri di vaglio tecnico per individuare le attività economiche “sostenibili” ai sensi della loro classificazione (cd. tassonomia) ex regolamento 2020/852/Ue.
In particolare i criteri, che si applicano dal 1° gennaio 2024 consentono di determinare a quali condizioni si può considerare che un’attività economica può dichiararsi “sostenibile” ai sensi del quadro regolatorio sulla tassonomia, in quanto contribuisce in modo sostanziale all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine, alla transizione verso un’economia circolare, alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento o alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale.

Per ognuno degli aspetti sopra menzionati, il regolamento definisce gli appropriati criteri da rispettare per una attività economica “sostenibile”.
Per quel che riguarda le attività economiche che contribuiscono alla transizione verso un’economia circolare i criteri di vaglio tecnico sono contenuti nell’allegato Il al regolamento 2023/2486/Ue e sono evidenziati in relazione alle varie attività tra cui fabbricazione di imballaggi in materie plastiche e di apparecchiature elettriche ed elettroniche, recupero del fosforo dalle acque reflue, raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi e pericolosi, trattamento dei rifiuti pericolosi, recupero dei rifiuti organici mediante digestione anaerobica o compostaggio, decontaminazione e smantellamento dei prodotti a fine vita, cernita e recupero di materiali dai rifiuti non pericolosi, gestione rifiuti da costruzione e demolizione.

11/2023

Ue, rifiuti di imballaggio in crescita

Nel 2021 ogni cittadino Ue ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio, ossia 10,8 kg in più per persona rispetto al 2020, per la maggior parte composti da carta e cartone (40,3%).

In base ai dati pubblicati il 19 ottobre 2023 da Eurostat nel 2021 l’Ue ha generato in totale 84 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, nello specifico il 19,0% di plastica, il 18,5% di vetro e il 17.1% di legno, il 4,9% di metallo.

Gli imballaggi in plastica sono tra quelli che hanno subito una maggiore crescita in questi anni, con un aumento del 26,7% (7,6 kg pro capite) tra il 2011 e il 2021. Di contro i dati Eurostat hanno rilevato una crescita del riciclo sempre della plastica di +1,2 kg pro capite (+9,5%).

Secondo lo studio il Belgio è il Paese Ue con il migliore tasso di riuso (99,1 %) e di riciclo (80,4%) degli imballaggi.
Anche l’Italia rientra tra i Paesi virtuosi: nel 2021 ha raggiunto un tasso di riuso del 79,6 per cento e un tasso di riciclo del 72,9 per cento.

10/2023

Via libera alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile

Il Ministero dell’ambiente ha comunicato il 18 settembre 2023 l’approvazione da parte del Cite, Comitato interministeriale per la transizione ecologica, della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Il documento approvato per la prima volta nel 2017 (delibera Cipe 22 dicembre 2017, n. 108) è stato oggetto di revisione dopo una ampia consultazione di stakeholder pubblici e privati. La Strategia declina le azioni per raggiungere i 17 obiettivi fissati dall’Agenda Onu del 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata con risoluzione Assemblea generale Onu 25 settembre 2015.

Per raggiungere gli obiettivi Onu la Strategia parte dalle “cinque P” che connettono le questioni economiche sociali ed ambientali: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Da queste si dipanano 15 scelte strategiche che invadono tutti i campi di azione, dalla gestione sostenibile delle risorse naturali, all’abbattimento delle emissioni di gas serra, alla promozione di un benessere economico sostenibile. Affinché il percorso porti a realizzazioni concrete, tra le novità della nuova Strategia c’è la definizione di “valori obiettivo”, misurati annualmente attraverso una serie di indicatori che consentono di monitorare gli obiettivi che ci si è posti.

09/2023

Bonifiche, le Linee guida Snpa per la gestione dei materiali di riporto

Pubblicate il 23 agosto 2023 dal Sistema nazionale di protezione ambiente (Snpa) le Linee guida 46/2023 per la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica ex Dlgs 152/2006.
Approvate con delibera del Consiglio Snpa 7 giugno 2023, n. 210 le Linee guida 46/2023 propongono un percorso metodologico per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica ex Parte IV, Titolo V del Dlgs 152/2006 alla luce delle modifiche alla disciplina sulle matrici materiali di riporto introdotte dalla legge 108/2021 di conversione del Dl 77/2021 (che ha modificato l’articolo 3 del Dl 2/2012 convertito dalla legge 28/2012). Lo scopo è quello di fornire criteri di valutazione generali, favorendo un approccio uniforme alla materia.
La procedura di valutazione della matrice materiali di riporto è schematizzata in tre fasi: identificazione della matrice; campionamento e caratterizzazione; valutazione dei risultati, sia in termini di confronto con le concentrazioni soglia contaminazione (Csc), sia della mobilità dei contaminanti presenti nella matrice materiale di riporto, con particolare riferimento al bersaglio costituito dalla falda e, più in generale, alle matrici ambientali presenti nel sito e limitrofe al corpo dei materiali di riporto.
Le Linee guida, ed in particolare i criteri proposti per identificare le matrici “materiali di riporto”, si applicano solo nell’ambito delle bonifiche disciplinate dal Dlgs 152/2006 mentre non sono applicabili nei procedimenti di gestione delle terre e rocce da scavo normate dal Dpr 120/2017.

08/2023

07/2023

Ecodesign dei prodotti, via libera da Consiglio Ue

È arrivata il 22 maggio 2023 la posizione del Consiglio Ue sulla proposta di regolamento sull’ecodesign dei prodotti sostenibili, che spinge sul divieto di distruzione dei prodotti tessili invenduti.

L’introduzione del divieto di distruzione del tessile invenduto (con deroghe per le micro e piccole imprese) è una delle novità approvate dal Consiglio Ue rispetto alla proposta della Commissione europea che mira a sostituire la storica direttiva ecodesign 2009/125/Ce allargando il campo di applicazione (finora confinato essenzialmente ad elettrodomestici o apparecchi elettrici) a tutte le categorie di prodotti. Inoltre le nuove norme avranno lo scopo non solo di concentrarsi sui profili di efficienza energetica o delle risorse ma abbracceranno anche requisiti di durabilità, affidabilità, riutilizzabilità, riparabilità e riciclabilità dei prodotti. Il nuovo regolamento madre sarà la base – come già accaduto per la direttiva del 2009 – per emanare regolamenti delegati specifici per categorie di prodotti.

Altra novità il conferimento alla Commissione Ue di adottare atti di esecuzione che definiscano prescrizioni minime obbligatorie relative agli appalti pubblici per incentivare l’approvvigionamento di prodotti sostenibili. Infine confermato il “passaporto digitale del prodotto” che fornirà informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti aiutando consumatori e imprese a fare scelte di acquisto informate.

06/2023

Cambiamento climatico, lstat: in cima a preoccupazioni cittadini

Pubblicato il 29 maggio 2023 dall’Istat il rapporto annuale sulle preoccupazioni dei cittadini sui temi ambientali, in testa il cambiamento climatico, scende la preoccupazione per lo smaltimento rifiuti.

È dal 1998 che l’Istituto di statistica rileva la percezione dei cittadini rispetto ai temi ambientali, facendolo con continuità a decorrere dal 2012. I comportamenti ecocompatibili hanno recentemente ampliato il quadro informativo. In testa alle preoccupazioni degli italiani c’è sempre il cambiamento climatico (56,7%) in salita tra i temi importanti (nel 2021 preoccupava il 52,2% degli intervistati). Sopra il 50% anche la percentuale dei cittadini preoccupati dall’inquinamento dell’aria (stabile dal 1998).

Per quanto riguarda il tema dello smaltimento dei rifiuti, la preoccupazione degli intervistati è stata altalenante negli ultimi 20 anni. Se nel 2021 il tema era importante per il 44,1% dei cittadini, nel 2022 si registra un calo di 4 punti percentuali. Oscilla tra il 10% e il 12% la percentuale di persone che considerano l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio tra le prime cinque preoccupazioni per l’ambiente.

05/2023

Mud 2023, pubblicata nuova modulistica

La sostituzione del modello unico di dichiarazione ambientale ex Dpcm 17 dicembre 2021 utilizzato per la scorsa dichiarazione 2022, stando a quanto si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale del MinAmbiente l’11 marzo 2023, serve a dare “puntuale attuazione agli ultimi interventi normativi al livello nazionale e di Unione europea”. In base all’articolo 6 della legge 70/1994 istitutiva del Mud, si legge sempre sul sito del Dicastero (nella pagina dedicata agli allegati del nuovo modello, che non sono stati pubblicati in GU), il termine per la presentazione è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione e, “pertanto, la presentazione del Mud dovrà avvenire entro il giorno 8 luglio 2023”.
Ai sensi dell’attuale tenore dell’articolo 6 citato, tuttavia ricordiamo, “qualora si renda necessario apportare, nell’anno successivo a quello di riferimento, modifiche ed integrazioni al modello unico di dichiarazione ambientale, le predette modifiche ed integrazioni sono disposte con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale entro la data del 1° marzo; in tale ipotesi il termine per la presentazione del modello è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del modello.”.
Poiché il neo Dpcm è stato pubblicato sulla GU solo il 10 marzo 2023, su una possibile incongruenza tra la suddetta deadline del 10 marzo ed il comunicato nuovo termine per la presentazione del Mud la Redazione di Reteambiente ha chiesto chiarimenti all’Ufficio stampa del MinAmbiente, il quale ha riferito che “il termine del primo marzo è ordinatorio, come tutti quelli dei decreti attuativi. L’efficacia è a 120 giorni come dice la norma.”. Al fine di dare coerenza normativa al sistema, si renderebbe comunque opportuna una modifica, o una formale interpretazione, della citata disposizione della legge 70/1994 relativa al termine ultimo di pubblicità giuridica.

03/2023

Proposta regolamento Ue imballaggi, arriva testo in italiano

È stato diffuso il testo ufficiale in lingua italiana della proposta di regolamento Ue sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi, proposta che sarà discussa nella riunione dei Ministri dell’ambiente dell’Unione del 16 marzo 2023.

La proposta di regolamento – ora disponibile in italiano – è stata presentata dalla Commissione europea il 30 novembre 2022 e aggiorna il quadro normativo europeo in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio con l’obiettivo di rimpiazzare la storica direttiva 94/62/Ue. La scelta dello strumento giuridico del regolamento anziché della direttiva è il segnale che la Commissione vuole una applicazione armonizzata delle regole europee, in vigore per tutti nello stesso momento al fine anche di ridurre la distorsione della concorrenza, dando anche un segnale agli attori dei Paesi extra Ue che vogliono importare imballaggi nell’Unione.

La proposta di regolamento da un lato spinge sul riciclo di alta qualità con l’obiettivo di rendere tutti gli imballaggi riciclabili entro il 2030: a questo scopo si agisce sulla progettazione ecocompatibile e sull’introduzione di tassi vincolanti di contenuto riciclato che i produttori dovranno includere nei nuovi imballaggi di plastica. Si promuove inoltre il riuso, creando sistemi vincolanti di vuoti a rendere su cauzione per le bottiglie di plastica e le lattine di alluminio. Conferma per i target 2025 e 2030 di riciclo degli imballaggi già previsti dalla normativa vigente (allegato E alla Parte IV, Dlgs 152/2006).

La proposta normativa è in linea con il Green deal per l’Europa, il Piano d’azione per l’economia circolare ed è coerente con la direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti, la direttiva sulla riduzione della plastica monouso 2019/904/Ue e con il regolamento 1907/2006/Ce sulla registrazione e autorizzazione delle sostanze chimiche.

02/2023

PNRR: MASE dà l’ok a 160 progetti “faro” di economia circolare

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dà il via libera a un contributo per realizzare 160 progetti “faro” di economia circolare. Nei tre decreti il dicastero individua la lista dei progetti che beneficeranno del contributo massimo previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in linea con la normativa sugli aiuti di Stato: si tratta di aziende che hanno proposto interventi volti ad adeguare impianti esistenti o a realizzarli “ex novo”.
“Le nostre filiere del riciclo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – rappresentano un esempio virtuoso e vincente in Europa: un mondo sempre attento all’innovazione per raggiungere le migliori performance ambientali. L’impegno di tante realtà territoriali – conclude il Ministro – potrà meglio qualificare l’Italia quale Paese di riferimento nelle buone pratiche per l’economia circolare”.
Per la linea A, che promuove l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti per i rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, sono 67 i progetti finanziati. Settanta invece quelli selezionati per la linea B, riguardante l’impiantistica per la raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti in carta e cartone. Ventitré, infine, i progetti che troveranno compimento attraverso la linea D, per l’infrastrutturazione della raccolta di frazioni tessili e la realizzazione di veri e propri “hub” del tessile.
È prevista invece nei prossimi giorni la pubblicazione del decreto di concessione dei contributi per gli operatori economici della linea C, per la realizzazione di impianti di riciclo della plastica, compreso il “marine litter”. Si completerà in questo modo l’elenco dei soggetti destinatari dei 600 milioni di euro (150 per ciascuna linea) che il PNRR mette a disposizione nel settore del riciclo, che dovranno diventare realtà ed essere messi in funzione entro il primo semestre 2026.

01/2023

Via Vas: MASE, nel 2022 adottati 27 pareri su piani e programmi
Con nuovo Governo via libera a progetti per oltre 46 miliardi

La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale (Via e Vas) del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato 27 pareri di Vas per verifiche e istruttorie relative a piani e programmi del valore di 65 miliardi di euro. È il bilancio dell’attività dell’anno 2022. Dall’insediamento del nuovo governo sono stati approvati progetti per un valore complessivo di 46 miliardi e 750 milioni di euro. “Con i pareri positivi della Commissione VAS abbiamo la certezza che importanti strumenti di pianificazione territoriale ed economica saranno attuati rispettando l’ambiente e con la massima attenzione alla sostenibilità”, spiega il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto. “L’accelerazione impressa dalla commissione ai propri lavori è la dimostrazione che in tema di autorizzazioni ambientali è stato raggiunto un elevato standard di efficienza: è questa la migliore garanzia di uno sviluppo che viene promosso e articolato in una cornice di salvaguardia dei territori e delle comunità”. Più in particolare, la VAS è una procedura che si applica a quei piani e programmi che riguardano aree ampie e pluralità di iniziative economiche che possono avere impatti significativi sull’ambiente.
Tra le misure esitate dalla Commissione VAS, dopo l’insediamento del nuovo Governo: il “Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune 2023-2027” del valore di quasi 37 miliardi; il “Programma Nazionale Ricerca e Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” cui sono destinati 5 miliardi e 600 milioni; il Programma Nazionale Just Transition Fund del valore di oltre un miliardo di euro; il programma PN Metro Plus per le città Medie del Sud su progetti di innovazione sociale finalizzati alla rigenerazione di aree fragili, caratterizzate da disagio socio-economico e abitativo con risorse per oltre 3 miliardi.